L’idea nasce nel 2007: in viaggio a New York con amici, visitiamo il LaMama Theatre e conosciamo Ellen Stuart, fonte di ispirazione di questo progetto.
Ellen Stewart nasce nel 1919 in Louisiana ma cresce a Chicago; nonostante al tempo la legge dell’Illinois Impedisca alle donne di colore di frequentare scuole di design, riesce a realizzare il sogno di diventare stilista a New York. Tra gli amici più stretti ha molti artisti, sempre alla ricerca di uno spazio dove sperimentare e presentare i propri lavori.
Anche Ellen è alla ricerca di uno spazio dove esporre le proprie creazione e intuisce che aiutando loro avrebbe aiutato anche sé stessa.
Nasce così negli anni ‘60 il Cafè La MaMa, uno dei più importanti spazi Off-Off-Broadway, dove artisti emarginati dal sistema dello spettacolo principale possono sperimentare ed esibire liberamente la loro genialità.
Quello che più mi colpisce della storia di Ellen è lo spirito che porta alla realizzazione di questo progetto: non si tratta di business ma della volontà di aiutarsi a vicenda tra persone di lingue, culture ed esperienze diverse per poter esprimere liberamente la propria genialità. Il teatro infatti prevede prezzi dei biglietti bassi, tanto che gli utili sono praticamente inesistenti: Ellen sostiene la sua “famiglia” di artisti con quello che guadagna disegnando vestiti ed offre completa ospitalità ogni volta che può a coloro che nel tempo calcano il suo palcoscenico. Questo sarà un trampolino di lancio per molti artisti all’inizio di una brillante carriera: Al Pacino, Robert De Niro, Diane Lane, Sam Shepard, Israel Horowitz e molti molti altri.
É così che nasce l’idea del Rossobastardo Live: un palcoscenico dove giovani di tutto il mondo possano esprimere liberamente la loro genialità ed avere la loro occasione di visibilità. La stessa occasione che al contempo avrebbe avuto il Rossobastardo, che proprio in quel momento si affacciava sul mercato internazionale proponendosi come un vino per tutti dallo spirito goliardico.
Una formula vincente di neo mecenatismo solidale dove, nei contesti di grande comunicazione, le opportunità siano reciproche; un esperimento sulla possibilità di immaginare, anche nel nostro paese, un rapporto diverso impresa/arte.
Nel mio immaginario il locale del Rossobastardo Live è un posto dove nessuno è un estraneo e chiunque – artista o spettatore – possa sentirsi a casa, dove costruire amicizie sincere davanti a un bicchiere di buon vino.
L’idea si concretizza in un Fringe festival itinerante che segue i principali eventi artistici internazionali.
Il Rossobastardo Live debutta a Spoleto nel 2009 in occasione del Festival dei Due Mondi: per due settimane un piccolo locale in via del Mercato ospita oltre 100 artisti provenienti da tutto il Mondo che si esibiscono gratuitamente nell’unico spettacolo non a pagamento del festival. Durante le performance gli spettatori hanno la possibilità di degustare i nostri vini, accompagnati da piccoli taglieri di prodotti tipici umbri. Il locale diventa subito il punto di incontro anche degli artisti del festival principale, che danno vita ad entusiasmanti jam session, coinvolgendo inevitabilmente anche il pubblico. É un grande successo di pubblico e di critica, che porta il Rossobastardo Live ad approdare al Narni Black Festival, al New York Dance Festival e all’Amsterdam Fringe Festival, solo per citarne alcuni.
Ora l’obiettivo è replicare il format attraverso la formula del franchising, affinché le possibilità si moltiplichino per tutti.